Per i lettori interessati a leggere solamente le quattro definizioni di educazione, consiglio di passare direttamente al paragrafo Le quattro definizioni. Lascio ripercorrere ai più temerari e curiosi le tappe della mia personale avventura proseguendo la lettura col paragrafo I prodromi.
I prodromi
Desidero raccontare una breve storia per introdurre il tema principale delle "quattro differenti definizione di educazione".
Tutto ha inizio nel 2021 quando Damiano Felini vince il prestigioso Premio Italiano di Pedagogia dopo aver pubblicato "Teoria dell'educazione". Il titolo finisce subito nella lista dei desiderata. Ne coltivo il desiderio d'acquisto e di lettura per una paio di anni fino al 2023. Nel settembre 2023 mi decido a comprarlo.
Il volume fin dalle prime righe semplicemente mi entusiasma, mi appare facile da comprendere e scorrevole. Alla fine del primo capitolo l'autore propone anche degli esercizi da svolgere. La cosa mi sembra utile ad alleggerire la lettura pregna di informazioni e la trovo divertente. Si tratta di un approccio insolito non credete anche voi? La proposta mi ha subito colpito e motivato ad approfondire. Ecco come la presenta l'autore:
ESERCIZI. Come si è detto nell'Introduzione, lo scopo di questo libro è quello di insegnare alcuni termini, concetti e teorie propri della pedagogia e, contemporaneamente, di aiutare a pensare l'educazione in maniera rigorosa, ma personale e critica. Perciò, alla fine di ogni capitolo, propongo alcuni spunti per proseguire lo studio: l'obiettivo è quello di esercitarsi a ragionare, "usando" le idee. […]
Tutto ciò suonava nella mia testa come una brillante novità, come qualcosa di simpatico. Quando poi sono passato al secondo capitolo mi sono ancor più entusiasmato: "Educazione" e i suoi falsi sinonimi. Mi chiedevo cosa avesse in serbo stavolta, immaginando che fosse qualcosa di ancor più stimolante e divertente. Paragrafo dopo paragrafo la mia comprensione dell'educazione e della pedagogia si arricchiva sempre di più. Felini dimostra un talento espositivo straordinario. Tutto ciò che leggevo mi appariva chiaro e il discorso fluiva rapidamente. Un’esperienza illuminante insomma. Man mano che proseguivo nella lettura imparavo cose nuova. Per la prima volta in vita mia ho avuto la sensazione finalmente di fare in ordine tra tante idee che avevo sull'educazione. E poi ex abrupto mi è arrivata addosso una batosta.
La storia non è ancora finita.
L'intoppo
Non saprei come altro definirlo se non intoppo. L'esercizio 2.1 (il testo dell'intero esercizio è riportato nella nota1 1) si presenta come stimolante e leggero nelle sue prime quattro righe ed io nella mia ignoranza lo ritengo un gioco da ragazzi.
Utilizzando un motore di ricerca generico […] o uno specializzato nella ricerca di testi scientifici […], cercare su internet due o tre differenti definizioni di "educazione".
"E che ci vuole!", dico tra me e me. Sapete quando ho impiegato per trovare due o tre differenti definizioni di educazione? Ho impiegato un anno.
L'esercizio 2.1 più che un esercizio è una vera e propria sfida pedagogica lanciata allo studente e al lettore. Ora so che mi sbagliavo di grosso quando all'inizio del libro mi ero lasciato illudere dalla prosa scorrevole e dai concetti comunicati con grande efficacia, pensando che avrei finito di leggere quel manuale tascabile in un mese.
Premessa: un anno di ricerca
Al termine educazione sono spesso associati numerosi falsi sinonimo come formazione, istruzione, addestramento e apprendistato, sviluppo, animazione e socializzazione, cura e pedagogia.
Il professor Damiano Felini in "Teoria dell'educazione", edito da Carocci nel 2020, spiega alcuni di questi sinonimi nel secondo capitolo del libro intitolato per l'appunto «"Educazione" e i suoi falsi sinonimi, proponendo al termine dello stesso alcuni esercizi a mo' di «spunti per proseguire lo studio» il cui «obiettivo è quello di esercitarsi a ragionare.
L'esercizio 2.1 proposto proposto al termine del secondo capitolo si è rivelato per me tanto interessante quanto impegnativo. Tant'è che oggi prende la forma di un lungo articolo che pubblicherò a puntate su questo sito.
La consegna [1] richiedeva di utilizzare un motore di ricerca per trovare due o tre differenti definizioni di "educazione". Non era sufficiente però trovare delle semplici definizioni estrapolate da un dizionario o un qualsiasi manuale, bensì era richiesto di trovare delle definizioni d'autore e di verificarne le fonti.
La consegna includeva più precisamente i seguenti passaggi: eseguire una breve ricerca sugli autori, assicurarsi che le citazioni fossero accurate, segnare le fonti in modo dettagliato avvalendosi di servizi bibliotecari, analizzare i termini utilizzati e le finalità educative implicite, e sottoporre le definizioni a un esame critico.
L'esercizio richiedeva insomma una ricerca approfondita e un'analisi attenta, il che lo rendeva molto più complesso di quanto potessi inizialmente immaginare. Decisi di concentrarmi quindi, in un primo momento, solo sulla ricerca di due o tre definizioni.
Dopo aver dedicato interi pomeriggi e fine settimana a tale ricerca, ho compreso che mi ci sarebbe voluto molto più tempo e così l'attività si è trasformata in un progetto a lungo termine durato quasi un anno. Finalmente, dopo ben undici mesi, sono riuscito a trovare quattro definizioni di educazione che soddisfino i requisiti richiesti e che soddisfino anche il mio orgoglio di studioso di pedagogia, vediamole insieme.
Le quattro definizioni
Émile Durkheim (1922)
Fonte: Durkheim, Émile (1858-1917), Éducation et sociologie, Librairie Félix Alcan, Paris, 1922 [3]
L'educazione è l'azione esercitata dalle generazioni adulte su quelle che non sono ancora mature per la vita sociale. Essa ha lo scopo di suscitare e di sviluppare nel bambino un certo numero di stati fisici, intellettuali e morali che richiedono da lui sia la società politica nel suo insieme che il settore particolare al quale egli è specificamente destinato. [4]
Il Codice di Camaldoli (1945)
Fonte: "Per la comunità cristiana: principi dell'ordinamento sociale" a cura di un gruppo di studiosi amici di Camaldoli, Studium, Roma [2]
Definizione:
III - L'Educazione
31. Essenza e fine dell'educazione. L'educazione consiste nella formazione dell'uomo, quale egli deve essere e quale deve comportarsi in questa vita terrena per conseguire il fine per il quale fu creato: essa opera su un soggetto che possiede solo in potenza la scienza e la virtù per dirigerlo, condurlo, guidarlo ad attuare in questa vita la sua più alta perfezione.
L'educazione è quindi rivolta a tutte le facoltà umane, considerando l'uomo nello stato presente di provvidenza non dimenticandone il peccato originale, ne la grazia ridonata all'uomo per la redenzione. L'unica educazione perfetta è quella cristiana, perché la sola che si rivolge a tutto l'uomo, quale è nella sua realtà e nella totalità dei suoi doni naturali e soprannaturali.
Fine proprio ed immediato dell'azione dell'educatore cristiano è quello di cooperare con la Grazia di Dio alla formazione del vero e perfetto cristiano. L'educazione cristiana si dirige a tutta la vita umana sensibile e spirituale, intellettuale e morale, individuale, domestica e civile, per elevarla, regolarla e perfezionarla secondo gli esempi e la dottrina di Gesù Cristo.
Alberto Manzi (1986)
Fonte: Agenda Casa Serena del 1986
Definizione:
Educazione... ma che cosa è?
Potrei rispondere con le parole dei saggi, con le parole dei pedagogisti, con le parole dei tanti che si sono posti questa domanda e alla quale hanno dato una risposta. lo, chiedendovi scusa, risponderò con parole mie che non vogliono essere affatto «definitrici». Forse non importa nemmeno stabilire che cosa vuoi dire questa quanto sapere che cosa possiamo fare con i bambini per renderli capaci di vivere con saggezza ed intelligenza la loro vita. Diciamo che «educazione» potrebbe semplicemente significare: abitudine a..., ossia prendere l'abitudine a osservare, a riflettere, a discutere, ad ascoltare, a capire, a correlare le varie informazioni... Insomma, detto più semplicemente, prendere l'abitudine a pensare. Se crediamo che questo sia un problema «scolastico», compito assoluto della scuola, siamo in errore. E lo siamo per due grandi motivi : primo, perché l'intelligenza dell'individuo solo parzialmente e in minima parte è migliorata per l'opera svolta dalle tecniche scolastiche; secondo, perché la crescita delle capacità di ragionamento inizia «subito», dal momento stesso della nascita. L'accrescimento intellettuale trova stimolo in massima parte dalle esperienze accumulate e che si vanno accumulando, e in parte anche dall'ambiente in cui il bambino vive. Occorre sviluppare ed educare tutte le capacità mentali e prima si inizia, maggiori saranno i frutti. È vero che ancora non abbiamo «precedenti» completamente sviluppati per addestrare l'intelligenza, ma questo è solo perché le scienze psicologiche e pedagogiche non hanno ancora «riflettuto» abbastanza sul problema. È da troppo poco tempo che si affrontano scientificamente questi problemi. La prima conquista è stata fatta, però: oggi sappiamo che si può educare l'intelligenza. In che modo? Nelle pagine che seguono vengono suggerite alcune attività che consentono di aiutare lo sviluppo intellettivo del bambino. Non bisogna dimenticare, però, che la capacità mentale di un bambino dipende sia dalla sua padronanza ad elaborare le informazioni che vengono in suo possesso, sia dallo stadio del suo sviluppo neurologico. I bambini crescono verso la «completezza» del potenziale neurologico, a velocità diverse. È importante, perciò, che l'adulto sia estremamente «paziente».
Associazione scout CNGEI (2019)
Fonte: PEG 2.0, ovvero Progetto Educativo Globale, pubblicato nel 2019 dal CNGEI, Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani fondato nel 1913 da Carlo Colombo
1.1.1 UNA DEFINIZIONE DI EDUCAZIONE
Definiamo educazione tutta quella serie di eventi intenzionalmente causati, in una relazione asimmetrica tra due soggetti (educatore ed educando, docente e discente, capo e ragazzo, ecc.), per provocare un cambiamento alla luce di una serie di valori.
La relazione educativa accade “sul campo” e coinvolge i due soggetti sia dal punto di vista fisico (il gesto, le distanze, ecc.) sia dal punto di vista intellettuale (il dire, il pensare, ecc.); accade in uno spazio (l’aula scolastica, la casa, la strada, il campo estivo, ecc.) e in un tempo (le 5 ore della mattina, i 200 giorni di scuola, i dieci giorni del campo estivo, ecc.).
La relazione educativa accade in un contesto complesso di messaggi, che influenzano i comportamenti, le idee, i valori, gli orientamenti sia dell’educatore sia dell’educando: l’educazione scout è solo uno di questi messaggi.
La relazione educativa è unica e irripetibile: le relazioni educative nelle quali ciascuno di noi è stato soggetto (come educatore o come educando) sono solo nostre, perché nessuno potrà mai viverle allo stesso modo.
Conclusione
Ho impiegato davvero molto tempo a raccogliere «due o tre differenti definizioni di "educazione"» come richiesto dal professor Felini. Sono orgoglioso però di aver rintracciato quattro posizioni molto diverse, quattro visioni differenti. Ho attinto a alcuni autori e a organizzazioni di cui conoscevo già in parte le opere e ad altri di cui avevo solo sentito parlare. Devo ammettere che mai avevo compiuto un sforzo di vero approfondimento come quello compiuto durante questi mesi.
Ciò che il professor Felini auspicava nei primi esercizi del primo capito si è avverato: «[…] propongo alcuni spunti per proseguire lo studio: l'obiettivo è quello di esercitarsi a ragionare, "usando" le idee.»
Le richieste del professor Felini mi hanno proficuamente costretto a confrontarmi in primo luogo con la mia ignoranza e in seconda istanza con delle domande cruciali per la formazione di una autentica e personale fede pedagogica, domande che guideranno la seconda parte della ricerca necessaria per completare l'esercizio che poi verrà riportata in un nuovo articolo.
Queste domande, disponibili nelle note in calce, saranno un faro nell'esplorazione di altri aspetti e concetti ancora tutti da approfondire e da comprendere. Si tratta di concetti che desidero assimilare all'interno della mia mente e della mia etica di educatore conoscendo meglio i molteplici punti di vista dei tanti attori del mondo dell'educazione.
Note
Nota 1
Consegna integrale dell'esercizio 2.1
Utilizzando un motore di ricerca generico […] o uno specializzato nella ricerca di testi scientifici […], cercare su internet due o tre differenti definizioni di "educazione".
fare una breve ricerca sul suo autore (chi è, quando e dove è vissuto, qual è la sua formazione e così via);
accertarsi della correttezza della fonte: ad esempio, se la frase è riportata in un sito generico, e non nel sito che contiene, in maniera più o meno ufficiale, le opere complete di un autore famoso, è bene verificare che la frase non sia stata copiata male, accorciata, modificata, mal tradotta o manipolata. Per fare ciò, si deve cercare un'edizione ufficiale dell'opera da cui la frase è stata tratta: se si è fortunati, si può trovare in rete un sito affidabile che la mette a disposizione (per molti autori del passato, specie se famosi, è così); altrimenti, si deve cercare in biblioteca il volume in formato cartaceo;
segnarsi la fonte da cui si prende la frase, nella versione più affidabile (autore, titolo dell'opera da cui è tratta, anno in cui è stata scritta e/o pubblicata la prima volta, casa editrice del libro da cui si sta citando, anno di pubblicazione, pagina, eventuale curatore dell'edizione o della traduzione; oppure, indirizzo Internet del sito da cui si cita, anno, eventuale curatore del testo o del sito) (cfr. riquadro 1.1);
provare ad analizzare le definizioni trovate, domandandosi:
a) quali sono i termini che l'autore ha utilizzato? Sono termini che rimandano a qualche specifica corrente pedagogica, filosofica o ideologica (ad esempio, la parola "classe" può subito farmi pensare al marxismo, "anima" a una concezione dell'uomo non materialista e forse con una matrice religiosa...)?
b) quali elementi concettuali l'autore vi ha inserito?
c) quali finalità educative, in modo implicito o esplicito, vi sono implicate?
d) presuppongono una certa idea di uomo? Quale?provare a sottoporre le definizioni a esame critico, domandandosi:
a) quali elementi o aspetti sembrano più convincenti?
b) quali aspetti dell'azione educativa sono stati trascurati? Certamente ce n'è almeno uno: provare ad adottare il punto di vista di un critico che voglia trovare a tutti i costi un punto debole;
c) quali somiglianze e differenze si riscontrano tra queste definizioni e altre concezioni dell'educazione già conosciute?
— Felini, Damiano (2020), Teoria dell'educazione. Un'introduzione, pagg. 79-80, Roma, Carocci
Nota 2
Il cosiddetto "Codice di Camaldoli" è un'opera del 1945, il cui titolo completo è Per la comunità cristiana : principi dell'ordinamento sociale. A cura di un gruppo di studiosi amici di Camaldoli, edita da Studium, Roma. Fonte: PDF trovato sul sito della Società Filosofica Italiana – Sezione di Sulmona "Giuseppe Capograssi"
Nota 3
Ho potuto consultare l'opera in lingua francese sul sito dell'università canadese UQAC.
La traduzione italiana l'ho invenuta in formato digitale grazie alla scansione in PDF disponibile sul sito personale della signora Graziella Giovannini.
Nota 4
Il testo originale in lingua francese è il seguente: «Nous arrivons donc à la formule suivante : L'éducation est l'action exercée par les générations adultes sur celles qui ne sont pas encore mûres pour la vie sociale. Elle a pour objet de susciter et de développer chez l'enfant un certain nombre d'états physiques, intellectuels et moraux que réclament de lui et la société politique dans son ensemble et le milieu spécial auquel il est Particulièrement destiné.»