Progettazione universale per l'apprendimento e inclusione: SQ3R e PQ4R
Appunti sulle fonti dei due metodi
Introduzione: alcune domande guida
Da dove nasce il sistema degli indici o indicatori testuali?
Quali sono le fonti delle professoresse Capuano, Storace e Ventriglia?
Nell'autunno del 2022 sono incappato in un interessante articolo pubblicato sul sito dell'Associazione Italiana Dislessia: UDL: la Progettazione Universale per l’Apprendimento.
Nell'articolo vengono ovviamente trattati i principi dell'UDL, tema che meriterebbe un approfondimento a parte, e viene sottolineato come:
Essi prevedono che a tutti gli studenti vengano messi a disposizione:
molteplici forme di coinvolgimento (principio I)
molteplici mezzi di rappresentazione (principio II)
molteplici mezzi di espressione (principio III)
L'articolo prosegue poi affermando che:
La differenziazione dei mezzi di impegno permette di incrociare gli interessi degli studenti e di motivarli all’apprendimento. In particolare ci si riferisce a tutte le procedure di elaborazione delle informazioni e alle strategie cognitive e metacognitive che culminano con l’acquisizione di un metodo di studio personale ed autonomo (Cottini, 2019, p. 27).
Una strategia impiegata nel processo di lettura/comprensione del testo è la SQ3R, un acronimo che sta per Survey, Questions, Read, Recall, Review (Calvani, 2011, pp. 90-91).
È a questo punto dell'articolo che l'autore (la redazione), dopo aver citato il metodo SQ3R, riporta un interessante schema per la comprensione del testo tratto da "Ventriglia L., Storace F. e Capuano A. (2017), DSA e strumenti compensativi, Roma, Carocci Faber, p. 93"
L'articolo prosegue poi con un passaggio cruciale:
Sono, infatti, di fondamentale importanza tutti quegli espedienti di ausilio all’acquisizione di un testo di studio come trattare preliminarmente termini non familiari e comunque specifici della disciplina (glossario), suddividere il testo in brevi paragrafi, usare titolature e parole in evidenza (indici testuali), anticipare il contenuto attraverso un breve sommario, un grafico, uno schema, una mappa, delle domande.
Grafici, schemi, mappe, tabelle, diagrammi assumono il ruolo di organizzazione visiva dei contenuti facilitando la costruzione di relazioni e legami tra i vari elementi significativi presenti nei testi. Questi organizzatori grafici utilizzati con la funzione di anticipatore permettono agli studenti di focalizzare la propria attenzione verso le idee principali e i concetti chiave, migliorando così la comprensibilità del testo.
Cosa mi irrita
Ciò che più mi irrita è che quelli che vengono chiamati espedienti di ausilio all’acquisizione di un testo di studio sono sempre e solo altri testi, che non fanno che aumentare il carico di lettura-scrittura del soggetto. Sono metodo che suggeriscono di aggiungere parole e testi, ai testi già esistenti.
Bisogna specificare che l'uso della scrittura da parte del soggetto deve mirare all'utilizzo del minor numero di parole possibile e a far sì che essere siano il più possibile significative.
Le pubblicazioni odierne che contengono degli organizzatori anticipati sono un'accozzaglia di testi, ridotti per motivi di spazio e quindi poco esplicativi, mappe concettuali per i DSA, immagini per fare da contorno, tutti i colori dell'arcobaleno su una pagina sola.
Cosa raccomandava chi ha inventato il metodo SQ3R
Cosa raccomandava davvero chi ha inventato il metodo SQ3R?
Per chi l'aveva inventato?
Bisogna trovare le fonti e leggerle per capire il senso di un metodo. Non sono d'accordo infatti sul significato e la spiegazione che viene data delle fasi dalle professoresse Capuano, Ventrigila e Storace. Le descrizioni non mi sembrano corrispondere all'idea originaria di Francis P. Robinson, che proponeva invece qualcosa di più semplice, nel senso di fattibile da tutti. Ivi compresi dunque studenti DSA. Robinson spingeva di più sull'uso della memoria, sul lavoro dar compiere alla memoria, e meno sull'uso della sola scrittura. Scrittura non è sinonimo di Sapere. Per un DSA il sapere è ancor meno scrittura o testo scritto. Sapere qualcosa, possedere un sapere, significa aver capito come funziona qualcosa, aver capito come sono andare le cose.
Nel 1946 il dottor Francis P. Robinson, psicologo dell'educazione, pubblicò un prezioso volume il cui frontespizio recita:
Effective Study
by Francis P. Robison
Professor of Psychology
Ohio State University
Columbus, Ohio
Harper & Brothers Publishers
New York and London
L'autore nel volume, dopo aver trascorso anni insegnando al personale militare come imparare dai libri di testo, propose un suo metodo che chiamo "Survey Q3R Method".
Ecco il PDF delle pagine in cui il metodo viene spiegato: scarica il PDF.
Il metodo per professor Robinson stimolava gli alunni a lavorare in maniera attività sul testo, a immaginare domande da porsi per poi cercarne più consciamente o meno una risposta nel testo, spronava gli studenti a osservare il testo prima di studiarlo leggendo attentamente i titoli dei paragrafi, le didascalie delle immagini, i brevi sommari introduttivi o finali, prima di affrontare il testo corrente. Spronava altresì gli allievi a ragionare e ipotizzare prima di leggere un paragrafo, e subito dopo averlo letto li spronava ancora a metter in moto la propria memoria per ripetere quanto appena appreso affinché si impresse meglio nella memoria stessa. Un lavoro molto attivo fatto non solo di scrittura e lettura, ma di visione, osservazione, domande, ricerca, costruzione di strutture mentali. Senza aggiungere lavoro in più per l'allievo.
La ripetizione di un capitolo di storia non può avvenire tutta alla fine della lettura del testo. Si può benissimo mettere in atto al termine di ogni paragrafo provando a ripercorrere i fatti trattati, provando a rispondere alle domande che ci si era posti in precedenza basate sul titolo e sul sottotitolo del paragrafo, sulla didascalia di una foto, sulle parole in grassetto presenti nel testo.
Per fare tutto ciò ovviamente i materiali di studio devono essere preparato bene. E con bene intendo dire che devono possedere le suddette caratteristiche. Affinché ciò sia possibile ovviamente, chi realizza i manuali deve conoscere il metodo SQ3R, il sistema degli indicatori testuali e degli organizzatori anticipati. Non è possibile che un autore di un manuale non dialoghi con il grafico che lo impagina. Non è possibile che un un bravo insegnante che sta preparando un materiale non si avvalga della collaborazione preziosa di un collega appassionato di grafica.
Dobbiamo lavorare insieme per proporre agli studenti materiali di studio adatti a tutti, corrispondenti ai principi dell'UDL, e che posseggano al loro interno tutte le caratteristiche utili all'applicazione della metodologia SQ3R.
La storia però non finisce qui.
PQ4R
Qualche anno più tardi, nel 1972, e dopo tanto duro lavoro sempre nel campo della psicologia dell'educazione, Robison scrive un altro libro, a quattro mani con Ellen Lamar Thomas: "Thomas, E. L., & Robinson, H. A. (1972). Improving reading in every class: A sourcebook for teachers. Boston, MA: Allyn & Bacon."
Il volume tratta dello studio di diverse discipline e contiene al suo interno una specie di inserto. Si tratta di alcune pagine denominate Schede per lo studente. Queste schede presentano l'applicazione pratica del nuovo metodo PQ4R, evoluzione di quello ideato da Robison a metà degli anni '40.
Ecco le pagine estrapolate dal volume:
https://media.milanote.com/p/files/1RypgV1SV7FP71/hyn/Schede%20studente%20EN%20con%20OCR.pdf
Costituirebbe un preziosissimo contributo la traduzione di queste pagine da parte di un volenteroso e volontario docente che inglese che si facesse carico di tradurle. Fino ad ora non sono riuscito a coinvolgere nessuno in questo approfondimento del metodo PQ4R.
Anche in questa seconda versione del metodo la memoria dello studente, la ripetizione a voce, la partecipazione attiva del soggetto sono fondamentali per l'applicazione del metodo. Non si tratta dunque di scrittura e lettura silenziosa, né di fare 4 volte di più del normale, per riuscire a studiare un testo.
Approfondimenti
PDF e articoli
Atlas: il modello 3di per una didattica inclusiva ed efficace, 2019
[COSA È L'UNIVERSAL DESIGN FOR LEARNING?
Gianni Ferrarese](https://universal-design-for-learning.blogspot.com/2016/11/cosa-e-luniversal-design-for-learning.html)
Universal Design for Learning - UDL Linee guida Versione 2.0
PDF - DSA: come studiare con efficacia - Un articolo dedicato agli indicatori testuali e alle mappe non più disponibile on-line
COSA SONO GLI ORGANIZZATORI ANTICIPATI - Gianni FerraresePENSARE PER IMMAGINI. PROGETTARE ORGANIZZATORI GRAFICI EFFICACI NEL WRW - Loretta De Martin