Le vecchie aule avevano un centro
Le vecchie aule avevano un centro: la cattedra e sopra il maestro a leggere il libro di testo e a spiegarlo. Nelle aule della nuova scuola democratica ogni alunno, ogni gruppo di alunni è un centro: ogni alunno, ogni gruppo di alunni ha bisogno dei suoi strumenti di lavoro, di studio, di riflessione, di creazione, per poter arrivare a cooperare con gli altri compagni di classe, con tutti i compagni di tutte le classi.
Così recitava il numero cinque del notiziario semestrale della Biblioteca di Lavoro nel 1975. Un passaggio soprattutto mi colpisce “ogni gruppo di alunni è un centro“. Se abbiamo imparato qualcosa dai traguardi del Flipped Learning e dei compiti autentici questo è sicuramente il fatto che la classe non è e non può avere un unico punto di vista, un unico fulcro, un unico centro, bensì essa è un sistema complesso nel quale gli episodi di apprendimento/insegnamento possono essere anche molteplici, e possono avvenire in contemporanea.
La pratica delle esercitazioni in classe, basate sull’assegnazione di compiti e attività tramite le check-list, è una delle opportunità che oggi dobbiamo cogliere per far sì che i ragazzi imparino a cooperare al meglio, a riflettere, a studiare insieme, a creare insieme. La teoria può essere agevolmente in dei video, ovviamente con una certa fatica e non poco impegno. I video, si badi bene, sono degli strumenti utili perché si piegano alle diverse esigenze, ai diversi stili di apprendimento, alle molteplici modalità di fruizione da parte degli studenti. Essi rappresentano inoltre la conquista di più di un secolo di conquiste tecnologiche, che oggi si sono condensate in pratici portali online. La fatica di realizzarli è un lavoro che i docenti possono fare insieme, se lo desiderano, organizzandosi anch’essi in gruppi cooperativi, spinti dalle motivazioni comuni, purché convinti e sospinti dagli stessi valori e mirando a obiettivi comuni.
Ultimo aggiornamento: giovedì 16 marzo 2023
Prima redazione: marzo 2023